Il malato immaginario
A nessuno. A nessuno piace andare dal dottore.
Sì, dico anche a voi, studentelli di medicina. anche a voi non piace.
E non importa se avete visto tutte le serie di Grey’s Anatomy combinate con Dr. House, l’indole del ReadingHunters assomiglia sempre di più al malato immaginario di Moliere.
Mi prude un gomito. Non è che avrò una reazione allergica? Mi fa un po’ male un dente… Minimo doppia estrazione e ponte. Tossettina, no. Questo non è proprio il periodo per la tosse.
La fiction ci piace tanto, ma non saremmo vere cacciatrici e cacciatori di letture se non mettessimo un pizzico di drama anche nella nostra quotidianità.
Riusciamo anche a controllarci, fino a quando non raggiungiamo la sala di aspetto, dove il cuore accelera i battiti e la fronte inizia a sudare, non l’ideale in un periodo in cui in ogni posto ti sparano una pistola alla tempia per prenderti la temperatura ecco.
Vorrei, anche solo per una volta, essere in uno dei nostri amici, che ci vedono uscire dallo studio come se nulla fosse, sollevati di aver finito e con un’espressione soddisfatta diciamo “Sapevo che sarebbe stata una passeggiata.”
Ecco, forse a questo punto, il dottore bisognerebbe chiamarlo davvero.
Giuls
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